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Come organizzo i miei viaggi scelta meta prenotazione

COME ORGANIZZO I MIEI VIAGGI: DALLA SCELTA DELLA META PERFETTA ALLA PRENOTAZIONE

Vi racconto come organizzo i miei viaggi, che si tratti di lunghi on the road con varie tappe o di visite in città in Europa o nel mondo. Ho il mio metodo, le mie priorità, il mio modo per pianificare e scegliere cosa fare.

Oggi rispondo a una domanda che mi sono sentita fare più volte nel corso di questi anni, cioè come organizzo i miei viaggi. Nella sezione Viaggi di questo blog vi ho sempre raccontato le mie mete preferite, gli itinerari che ho seguito, vi ho parlato di alcuni hotel speciali e di alloggi insoliti (e di tanti altri devo ancora scrivere), vi ho raccontato tour di street art dall’altra parte del mondo e quartieri per veri local in città altrettanto lontane come Seoul e Boston o Baltimora.

Questa volta voglio parlare di tutto quello che succede mesi prima della partenza, dalla scelta della meta perfetta alla fase di ispirazione, alla ricerca dei luoghi più interessanti per me, la creazione dell’itinerario più adatto per ottimizzare tempo e risorse, la scelta degli alloggi ed eventuali mezzi di trasporto fino alla prenotazione di tutto. Ma non è finita qui perché per me la fase di ideazione mi entusiasma tanto quanto il viaggio stesso, la ricerca di cose particolari da vedere, luoghi interessanti da scoprire al di là di quelli più turistici, le chicche nascoste e poi anche dove mangiare e dove comprare cose.

Come organizzo i miei viaggi

Partiamo dal presupposto che non ho mai scelto di andare in villaggi turistici o mega resort tutto incluso. Non dico che non lo farò mai, magari per determinate mete o situazioni o per fasi diverse della vita potrei scegliere quel tipo di soluzione ma finora non ne ho sentito il bisogno. Di conseguenza quando viaggio devo pianificare e incastrare tutto perché non sto mai ferma in un unico luogo a dormire, mangiare, rilassarmi e allontanandomi raramente solo per qualche attività.

Poi c’è da dire anche che non amo lasciare troppe cose al caso e perdere tempo una volta in viaggio per cercare cosa fare o dove mangiare di volta in volta. Se vedo qualcosa che mi interessa sul momento va bene ma non può essere per me la norma improvvisare tappe, alloggi, pasti. Tenete conto comunque che per me andare in un ristorante come fare uno spuntino in un chiosco, entrare in una libreria o in un supermercato sono esperienze che fanno parte del viaggio e quindi prima della partenza faccio sempre ricerca su luoghi o almeno zone frequentate da local che potrebbero interessarmi.

Ecco, sicuramente i miei viaggi non sono mai una corsa contro il tempo per visitare tutti i musei o i siti storici a disposizione ma più delle passeggiate organizzate alla scoperta più possibile del vero Paese o della città che mi ospita. E il come organizzo i miei viaggi ha molto a che fare con questo concetto, che potere condividere o meno perché magari voi preferite improvvisare tutto oppure andare in un resort sul mare all inclusive e poi qualche giorno fare escursioni organizzate e di gruppo. Ovviamente io seguo i miei gusti e interessi e le mie esigenze perciò l’organizzazione del viaggio segue quest’ottica.

Ultima premessa: io quotidianamente guardando i social, leggendo blog, siti, giornali, libri, guardando la televisione raccolgo spunti da tutti questi stimoli e prendo appunti. Idem per i viaggi. Ho un mega file (che potrebbe essere più aggiornato di così e invece sono sommersa di screenshot) che contiene idee di viaggio, ristoranti, alloggi, negozi, cose da vedere, opere di street art e tanto tanto altro, tutto diviso per Paese e per città. E non parlo di luoghi che ho visitato ma soprattutto di quelli in cui non sono mai stata.

Nella vita vorrei viaggiare più possibile, non posso dire ci siano al mondo luoghi che proprio non vorrei mai vedere ma ho solo priorità e interessi che cambiano in base all’età, al periodo dell’anno nel quale posso viaggiare, a quel che mi serve in quel momento (relax, cultura o avventura). Quindi una volta scelta la meta vado nel mio mega file a cercare se ho segnato qualche spunto nel tempo. Questo nel mondo ideale, nella realtà poi mi metto a cercare nella valanga di screenshot e di foto o reel salvati su Instagram oppure contenuti su Facebook o ancora immagini su Pinterest.

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La scelta della meta

Per parlare di come organizzo i miei viaggi dobbiamo per forza partire da come scelgo la meta. Molto spesso vado a sentimento ma altre volte seleziono le mete in base a una serie di parametri. Anni fa quando sono stata in Messico per un on the road tra Yucatan e Quintana Roo volevo mare e un luogo caldo mentre a Milano era solo inizio primavera; incrociando informazioni su quali potessero essere i luoghi migliori in quel periodo (ponte del 25 aprile e 1 maggio), il budget e il tempo a disposizione al netto dei voli, la scelta è ricaduta su questo Paese. E ne sono stata entusiasta, anche avendo un budget molto più alto non avrei scelto in quell’occasione un’isola caraibica perché non era quello il tipo di viaggio che cercavo.

La primavera successiva ho scelto la Thailandia perché non ero mai stata nel sud-est asiatico e mi è sembrato un buon punto di partenza, facile, accessibile, non troppo costoso ma allo stesso tempo con la possibilità, volendo, di concedersi qualche piccolo lusso in più o comodità rispetto ad altri luoghi più “sperduti”. Ecco, come prima volta in quella parte di mondo forse non sarei andata in Vietnam o Cambogia.

L’anno dopo (era il 2019) sono andata in Costa Rica, l’ultimo grande viaggio che ho fatto fuori dall’Europa; in quel caso mi sono davvero lasciata ispirare dagli eventi. Erano giorni (forse settimane) che mio marito in auto metteva sempre “Costa Rica” di Ex-Otago, così ho deciso di andare a cercare online qualche foto di quel Paese. È stato amore a prima vista e da lì ho messo in atto il mio personale metodo di organizzazione viaggi, che tra poco vi spiegherò.

A gennaio 2020 (ultimissimo viaggio fuori dall’Italia finora) sono andata a Lanzarote senza fare troppe valutazioni. Era pieno inverno e come sempre avevo voglia di primavera e di sole, Lanzarote mi ispirava da anni per la sua natura ma anche per le mete legate all’artista César Manrique, non è troppo lontana ed è visitabile in auto anche scegliendo un solo alloggio per tutto il viaggio.

Come vedete, ho le idee chiare su cosa mi piace e su cosa davvero non voglio fare quando si tratta di viaggi e il modo in cui scelgo la meta è davvero un punto chiave se devo raccontarvi come organizzo i miei viaggi. Anche se a volte ho un’idea precisa dall’inizio su dove andare e quanto, o altre mi lascio ispirare dal momento, in generale diciamo che seguo questi passi fondamentali. Vediamoli insieme.

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Scelta del periodo

La prima cosa che faccio è individuare il periodo nel quale posso partire. Tendenzialmente si tratta della primavera o di fine inverno perché dopo un po’ il freddo mi stanca e ho voglia di cambiare clima, quindi mi piace partire per andare al caldo tra gennaio e aprile. Oppure al fresco quando in Italia è estate.

Se ho occasione di partire in altri periodi, solitamente per raggiungere città nel mondo e stare lì ferma, vado quando capita come è successo a Seoul per ben quattro volte (due ad agosto con il caldo insopportabile, una a marzo con un freddo polare ma poi di colpo primavera e una a settembre e ottobre finalmente con il clima perfetto), a Baltimora (dicembre) e Boston (giugno, settembre e dicembre).

E poi ci sono mete che vorrei visitare in periodi precisi; ad esempio se quest’anno volessi visitare il New England in autunno con il foliage dovrei per forza di cose andarci in un periodo ristretto di tempo. Stessa cosa per altri luoghi che vanno visti in certi momenti per ragioni ambientali, ad esempio il passaggio di squali balena piuttosto che fenomeni naturali come l’aurora boreale. Per me il periodo è importante per ogni meta che scelgo.

Budget a disposizione

Se ve lo stavate chiedendo, ecco qui che parliamo di budget. Ovviamente i soldi che posso e voglio spendere influenzano non poco come organizzo i miei viaggi. Di solito fisso un budget massimo che comprende voli, alloggi, eventuale affitto di auto o mezzi di trasporto pubblici (come treni a lunga percorrenza, voli interni o navi) e principali escursioni più dispendiose. Poi come extra restano tutte le cose da pagare sul momento e poi praticamente tutti i pasti perché non alloggio mai in posti con pranzo o cena compresi, di solito la colazione lo è ma ad esempio negli Stati Uniti preferisco andare a mangiare in café frequentati da local. Anche a Cancun ho fatto così ed è andata benissimo.

Verifica del periodo migliore per meta

A questo punto devo verificare tra i Paesi o le parti di mondo che ho più voglia di visitare in quel momento quali sono nel loro periodo migliore per il periodo che mi interessa. Preferisco spendere un pochino in più ma andare nella stagione migliore per le mie esigenze piuttosto che risparmiare ma trovarmi con orde di turisti o con un clima insopportabile, caldo o freddo che sia. Siate sinceri, potendo scegliere voi andreste davvero in Salento proprio nel mese di agosto? Non credo.

Verifica del tempo a disposizione

Non avendo a disposizione tutto il tempo del mondo, devo incrociare tutte queste informazioni con il numero di giorni che posso trascorrere in viaggio al netto dei voli. Spesso si conta magari una settimana ma poi tra volo e fuso orari ci si trova ad avere 5 giorni scarsi, che magari sono troppo pochi per alcune mete. Sono molto precisa su questo punto perché non voglio fissarmi con una meta a tutti i costi se poi devo vederla di corsa e male perché magari richiede molto più tempo.

Poi certamente quando sono andata due settimane in Costa Rica, sarei potuta restare anche il doppio del tempo senza annoiarmi. Lo stesso vale ad esempio per una città come Seoul; c’è chi va per una settimana felice e contento mentre io ci sono stata 4 volte per un totale di circa 3 mesi e sinceramente tornerei volentieri a visitare quello che mi sono persa. Amo vivere i luoghi nel quotidiano e questo richiede tempo, non una tabella di marcia serrata e rigida.

Scendere a compromessi

Ultimo punto ma non meno imporrante, è necessario scendere a compromessi: un giorno in più che non era previsto, una spesa un po’ maggiore, una tappa da saltare per mancanza di tempo, la promessa di tornare per vedere il resto. Cose così. Scegliere non è mai facile perché io vorrei sempre vedere più possibile ma volendo anche godermi quello che vedo e non volendo stressarmi come fosse un lavoro, cerco di trovare la via di mezzo.

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Le fonti di ispirazione e ricerca

Una volta che ho deciso la meta inizia l’attività per me più bella e stimolante, cioè la ricerca di ispirazione e di spunti su cosa fare, cosa vedere, dove e cosa mangiare, tutto. In generale ho delle fonti fisse e imprescindibili ma poi durante la ricerca ogni cosa rimanda a un’altra e quindi alla fine mi trovo ad aver trovato tanti nuovi riferimenti da tenere in considerazione anche per i viaggi successivi.

La prima cosa per me è la Lonely Planet. È probabilmente la collana di guide di viaggio più nota e mi serve per avere un’infarinatura su tutto, capire bene quello che c’è da vedere e fare e iniziare a pensare a quello che mi interessa. Di solito guardo se la biblioteca di paese ce l’ha e se è un’edizione recente, altrimenti la ordino da qualche altra biblioteca della zona. E quella è la primissima lettura. Se trovo solo edizioni vecchiotte (tipo di 10 anni fa o più) ma ne sono state pubblicate di più recenti allora faccio l’acquisto. In ogni caso dopo una prima lettura la acquisto comunque e la porto con me durante il viaggio per leggere qualche info su luoghi storici e per trovare posti per mangiare in tappe improvvisate. E per poter fare pieghe, sottolineare cose e tenerla nella libreria una volta tornata a casa.

Ci sono altre guide carine anche non tradizionali con tutte le indicazioni da turista o libri su mete di viaggio. Ad esempio la collana The Passenger di Iperborea. Mi attira sempre molto ma finora nei miei viaggi non ho trovato l’uscita relativa alla mia meta, quando andrò in Norvegia, Islanda, Giappone o Portogallo ad esempio sicuramente leggerò anche quelle.

Dopo le guide passo ai blog. Ho una lista di blogger (sia travel che lifestyle) che mi sembrano affidabili, che lavorano bene e che trovo molto interessanti per questo tipo di ricerche; in questa fase mi metto a leggere tutti i loro post relativi alla mia meta e a guardare le loro Storie Instagram in evidenza e i Reel relativi. Qualche esempio? La coppia olandese di Salt in Our Hair che ha visto tante mete con un taglio interessante e che hanno un sito ben organizzato e di ispirazione.

A questo punto inizio a fare ricerche su Google su aspetti precisi, come zone in cui vedere street art oppure ristoranti frequentati da local o ancora cose belle e poco turistiche da vedere. Stessa cosa con i social: su Instagram e su Pinterest faccio ricerche sul Paese di destinazione e mi segno tutto quello che visivamente mi ispira; non significa che io pianifichi i viaggi sulla base di luoghi instagrammabili, non faccio viaggi e non vi propongo itinerari che sono in sostanza tour di luoghi belli da mostrare sui social, la bellezza e l’interesse che mi suscitano deve essere di altro tipo (storico, culturale legato a libri o film, o ancora all’architettura).

È il momento di andare su siti specializzati in mete di viaggio per vedere cosa hanno da dire: primo su tutti The Culture Trip, poi portali come Time Out o altri relativi alle diverse zone; ad esempio ce ne sono specializzati sulle capitali statunitensi (come Thrillist) e altri su quelle europee. Infine vado su Google Maps e cerco zoommando molto cose piccole e “di quartiere” nelle città e nei paesini come librerie, negozietti, café, piazzette carine.

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Selezione delle tappe

Leggo e guardo più fonti possibili, le incrocio, e inizio a segnare i luoghi che voglio assolutamente vedere e le attività che voglio fare come escursioni in mare (snorkeling o immersioni), nella natura ma a terra, città o borghi, siti storici o archeologici, qualsiasi cosa.

In questa fase non pianifico un itinerario ma già comunque guardo in linea di massima dove si trovano sulla mappa in modo da capire se sono raggiungibili senza tragitti di 20 ore di auto, soprattutto in caso di on the road. In viaggi in una singola città ovviamente questo problema non c’è ma, anzi, mi piace aggiungere mete fuori città un po’ come gite fuori porta.

Ricerca di alloggi speciali

Una volta che ho l’elenco delle tappe da fare inizio a dare un’occhiata ai possibili alloggi tra i miei appunti e cose salvate e poi online per vedere se ci sono cose particolari e imperdibili che potrebbero essere comodi per me. Non pianifico il viaggio in funzione di hotel anche se mi piace alloggiare in posti belli e se devo fare qualche giorno ferma in relax (raro ma è capitato ad esempio alle Phi Phi in Thailandia) preferisco una struttura più bella, una camera più grande e accogliente, servizi in più perché so che starò lì tutto il tempo rispetto a quando uso la stanza per dormire la notte e basta.

Cerco su The Culture Trip, tra screenshot di post sponsorizzati sui social, tra i post salvati su Instagram e poi su siti che raccolgono alloggi belli e particolari come glamping, strutture sostenibili, alloggi insoliti e alternativi, dimore storiche ad esempio, ma anche su Airbnb e Booking giusto per fare la ricerca ma poi di solito prenoto direttamente dalla struttura.

Pianificazione dell’itinerario

Per viaggi a più tappe o molto lontani mi rivolgo alla mia agenzia di viaggio di fiducia anche perché in quel caso ho anche cose da prenotare in giorni fissi come escursioni guidate (ma di questo parliamo in un paragrafo dedicato più sotto). Mentre se devo andare in una singola città (Seoul, Boston, Baltimora ad esempio) o comunque uno spazio limitato (come l’isola di Lanzarote) si tratta di pianificare i giri per singoli quartieri o zone, di prenotare volo e alloggio o alloggi se penso di spostarmi. Quindi me la cavo da sola.

In questo caso una volta che ho l’elenco di cosa voglio vedere e fare e dove ho scelto di alloggiare faccio una ricerca su Google Maps per vedere i tempi di percorrenza e divido tutto per giorni; alcune cose possono essere viste fatte insieme nello stesso giorno, altre richiedono un’intera giornata perché più lunghe o perché più distanti. Cerco sempre di non caricare troppo le giornate, di lasciarmi il tempo per fermarmi a mangiare con calma e per avere la flessibilità di cambiare idea, di valutare il meteo del giorno, di improvvisare o aggiungere cose scoperte sul momento.

Ecco, a parte cose che vanno prenotate in anticipo, per il resto il mio itinerario indica le cose che posso fare insieme nello stesso giorno ma non orari precisi, al massimo una indicazione di massima tra mattina e pomeriggio. Ma poi posso decidere ad esempio in base al meteo di spostare una giornata per musei o comunque al chiuso al posto di una in parchi o in generale all’aperto.

Una volta stabilito l’itinerario definitivo di base con tappe in cui dormire e tempi si prenota tutto (che sia io o l’agenzia a farlo), dai voli ai vari trasporti aggiuntivi, dagli alloggi alle escursioni.

Le mete da veri local: ristoranti e negozi

Dopo aver prenotato, con calma e per tutto il tempo che mi separa da quel momento all’effettiva partenza, cerco spunti da veri local per ogni tappa o lungo la strada tra un luogo e l’altro. Idee su dove pranzare e cenare o fare merenda, market dove fare un pochino di spesa per i tragitti più lunghi o se alloggio in appartamento (come spesso a Boston), negozi, mercatini e mercati agricoli, eventi speciali del periodo come concerti gratuiti, sagre, feste di quartiere, mostre ed eventi temporanei, librerie e biblioteche e tutto quello che mi viene in mente.

Qualcosa ho sicuramente già trovato prima facendo ricerche ma una volta che ho le tappe precise di dove dormirò e dove passerò vado a cercare in maniera mirata su The Culture Trip e online su blog o social. Ad esempio se nella ricerca iniziare digitavo “Costa Rica”, a questo punto, conoscendo le tappe, andrò a cercare “San Josè”, “Puerto Viejo”, “Nosara” ecc.

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Quando e perché chiedo aiuto ad agenti di viaggio

Ora che abbiamo visto come organizzo i miei viaggi, vediamo quando e perché chiamo in causa qualcuno che fa questo di lavoro in modo da supportarmi. In generale mi rivolgo alla mia agenzia viaggi di fiducia in una fase avanzata della pianificazione del viaggio; a volte condivido l’idea generale prima giusto perché, dato che ci conosciamo da anni, ormai ci capiamo e spesso cerco una conferma su fattibilità soprattutto in termini di budget appena mi balena in testa una meta. Altrimenti vado da loro quando ho già deciso la destinazione, il periodo (spesso anche le date precise se voglio approfittare di ponti di vacanza), una lista di tappe imprescindibili per vedere e fare cose e quindi dove trovare (lì o nei paraggi) un alloggio.

Non sono il tipo che entra in agenzia chiedendo “dove mi mandi le ultime due settimane di agosto?”. Invece io arrivo e dico “vorrei andare qui in questo periodo con questo budget: mi aiuti a trovare qualche alloggio e a verificare che siano buoni posti questi che ho trovato, a creare l’itinerario e a gestire la prenotazione di tutto?”. Il mio rapporto con l’agente di viaggio è più o meno questo e fino a che mi troverò bene in quel modo e il mio metodo incontrerà le mie esigenze andrò avanti così.

Riassumendo, mi rivolgo all’agenzia viaggi per: mettere giù l’itinerario ottimale per il tempo che ho a disposizione e le cose che voglio vedere, prenotare tutto (voli, alloggi, ecc), trovare qualche alloggio particolare e verificare la qualità di quelli che ho trovato io, vedere se ci sono escursioni interessanti che mi possono proporre. E ovviamente per la comodità di pagare una somma totale a loro senza dover fare pagamenti singoli a numerose strutture, poi alla compagnia aerea, all’assicurazione, a tour operator locali, alla società di affitto automobile.


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Chi sono
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Erica Ventura, fondatrice di StyleNotes.it, web writer, editor e blogger Amo il bello e provo a circondarmene in ogni aspetto della mia vita. Credo fermamente nell’utilità delle liste e che il mix vincente in ogni cosa sia composto da semplicità, equilibrio e un piccolo dettaglio a contrasto. La mia casa, il mio guardaroba e quel che metto nel piatto ne sono la conferma.

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