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Creativi in Quarantena Luca Maffei Cynthia Vilchez Valeria Fioretta Alec Ramazzotti Malin

CREATIVI IN QUARANTENA #06 – LUCA MAFFEI, CYNTHIA VILCHEZ, ALEC RAMAZZOTTI MALIN E VALERIA FIORETTA

Continua il viaggio nella nuova quotidianità di persone comuni, creative e creativi in quarantena tra difficoltà, nuove sfide ma anche abitudini ritrovate e routine da reinventare. Perché la vita continua anche durante l'isolamento in casa.

Siamo giunti alla sesta uscita di Creativi in Quarantena, il progetto che coinvolge creative e creativi e racconta la loro nuova vita quotidiana fatta di sfide, non sempre di tempo libero in più ma anche di nuovi progetti, abitudini riscoperte, nuove routine da collaudare, nuove idee, tanto lavoro e tempo per la famiglia.

Oggi incontro virtualmente Luca Maffei, Cynthia Vilchez, Alec Ramazzotti Malin e Valeria Fioretta e chiedo loro di raccontarci come continua la loro vita anche durante l’isolamento in cassa. Ma prima sarò io a dirvi qualcosa su come ci conosciamo, virtualmente o meno, o su come io ho conosciuto loro prima di questa occasione.

Creativi in Quarantena: Luca Maffei, Cynthia Vilchez, Valeria Fioretta e Alec Ramazzotti Malin.

Luca Maffei è colui che ha creato alcuni tra i miei profumi preferiti (primo in assoluto Nun di Laboratorio Olfattivo). Ci siamo conosciuti anni fa in occasione di una presentazione alla stampa della sua ultima creazione e poi per lanci successibi. Partecipo spesso alle conferenze stampa di profumeria artistica e ogni volta è una piacevole scoperta olfattiva. Ho avuto occasione di essere anche coinvolta in un workshop di riconoscimento delle essenze e vista la difficoltà la mia stima per Luca si è accresciuta ancora di più. Mi piacerebbe in futuro parlare con lui del suo lavoro e di come nasce l’ispirazione per una fragranza ma per ora parliamo di come sta vivendo questo periodo.

Creativi in Quarantena Luca Maffei

Luca Maffei


Cosa fai nella vita?
Mi occupo di creare profumi, sono quello che viene definito “Naso”. La mia azienda Atelier Fragranze Milano e il suo team progettano e creano profumi per l’alta profumeria, la cura del corpo e la casa.

Dove stai vivendo questa quarantena?
Durante questa quarantena mi trovo a casa mia a Milano, la città dove sono nato e cresciuto e della quale non posso fare a meno.

Sei un creativo solitario o trovi l’ispirazione in mezzo alle persone, uscendo, condividendo e facendo cose? Come vivi questo periodo in relazione al tuo modo di essere? 
Non ho ancora capito quanto io sia una persona creativa, preferisco definirmi un intuitivo e quindi riesco a trovare l’ispirazione sia in solitaria che in gruppo. Sicuramente amo sviluppare le idee in team condividendo le diverse visioni.

Riesci a lavorare?
Da casa riesco a lavorare poco. Il mio è un lavoro con una forte componente manuale, ogni volta che sviluppo un nuovo progetto la mia assistente deve preparare un campione in laboratorio del profumo che sto ideando e quotidianamente un naso sviluppa almeno una trentina di profumi diversi! Stiamo riuscendo a tenere aperto con personale molto ridotto quindi un paio di volte alla settimana passo in laboratorio per recuperare tutte le prove che devo annusare.

Durante questo periodo hai scoperto qualcosa che credevi importante per te ma di cui ora hai capito di poter fare a meno?
Si, avere sempre l’agenda piena pensavo fosse il massimo invece ho scoperto che avere tempi più diluiti aiuta a concentrarsi meglio sulle cose.

Hai invece riscoperto qualcosa che avevi abbandonato o allontanato e ora che non puoi averlo senti che per te è importante?
Molto semplicemente ho riscoperto il piacere di stare a casa e godermi quella poltrona vicino alla finestra sulla quale non mi ero ancora seduto, se non per provarla quando l’avevo acquistata.

Qual è la cosa, il luogo, la persona, l’attività che più ti manca della vita di prima?
Sono una persona piuttosto dinamica e sportiva, sicuramente l’attività fisica è una delle cose che mi mancano di più. 

Stai riuscendo a fare qualcosa che hai rimandato a lungo magari per mancanza di tempo, approfittando di questa quarantena?
Un po’ di ordine e pulizia in cassetti e armadi.

C’è qualcosa che tornerai a fare una volta tornati alla vita normale e qualcosa della vita di prima che invece eliminerai?
Continuare a gestire un po’ meglio il mio tempo imparando a procrastinare un pochino meno e allentando la morsa della frenesia.

Come immagini il post-lockdown?
Purtroppo complicato. Dopo una breve euforia iniziale dovremo fare i conti con le macerie che lascerà dietro di noi, spero in ogni caso di vedere le persone meno spaesate di quello che sono oggi e intenzionate a migliorare la società in cui viviamo e i suoi valori. Per tanto tempo abbiamo detto che ci sarebbe voluta una guerra per cambiare il mondo in cui vivevamo e almeno in questo forse siamo stati accontentati.

Come ti stai preparando al dopo (se lo stai facendo)?
Pensando molto e cercando di avere visione su quello che sarà il mondo nei prossimi anni.

Secondo te cosa abbiamo bisogno di cambiare o cosa cambieresti?
Capire che il vero valore sia in ambito lavorativo che sociale sono le persone e non solamente il profitto. Dobbiamo quindi imparare a porre attenzione al valore umano e investire perché questo cresca il più possibile; condivisione e collaborazione dovranno diventare asset fondamentali della nostra vita.

Hai imparato qualcosa di nuovo in questo periodo particolare?
Si, dare la giusta importanza alle cose.

Parliamo della tua casa. Come è cambiato il modo di vivere la tua casa in questo periodo in cui l’hai vissuta e ci hai vissuto 24/7?
Non ero sicuramente abituato a viverla 24/7, anzi la vedevo come un luogo per un pit stop stile formula 1 tra un uscita e l’atra; in questi giorni l’ho vissuta invece come un luogo sicuro dove sentirmi protetto.


Ho scoperto e conosciuto Cynthia Vilchez durante il FuoriSalone 2018 al Brera Design Apartment e i gioielli essenziali della linea “Pura” che presentava in quell’occasione mi hanno incantata subito; ho amato alla follia il charm a forma di barchetta origami su catenina sottile ma ho visto che più di recente ha creato una collana con l’astronauta e non posso non avere già gli occhi a cuore.

Creativi in Quarantena Cynthia Vilchez

Cynthia Vilchez


Cosa fai nella vita?
Ho una linea di gioielli chiamata Aliita che ho fondato nel 2015. Aliita oltre ad essere l’anagramma di Italia significa “oggetto importante” in Wayuu, lingua della popolazione di Guajiros che vive nella stessa regione del Venezuela dove sono nata e cresciuta io.

Dove stai vivendo questa quarantena?
Sto trascorrendo questa quarantena in campagna insieme alla mia famiglia.

Riesci a lavorare?
Riesco a lavorare in modo diverso, con altri orari e con nuovi ritmi ai quali sto cercando di abituarmi. Avendo due bambini piccoli, loro hanno la priorità: cerco di seguirli il più possibile e coinvolgerli in modo da trascorrere dei bei momenti tutti insieme. Mi piacerebbe che questa situazione difficile diventasse un’opportunità sia per loro sia per me.

Stai riuscendo a fare qualcosa che hai rimandato a lungo magari per mancanza di tempo, approfittando di questa quarantena?
Ho riscoperto lo yoga. Non lo faccio tutti i giorni e nemmeno a lungo ma provo a ritagliarmi del tempo e mi godo questo momento per me.

Hai imparato qualcosa di nuovo su di te in questo periodo particolare?
Sto imparando che non tutto è sotto il nostro controllo. Mi è sempre piaciuto pianificare e fare programmi ma mi sono resa conto che  non sempre è possibile.

Sei una creativa solitaria o trovi l’ispirazione in mezzo alle persone, uscendo, condividendo e facendo cose? Come vivi questo periodo in relazione al tuo modo di essere?
Fortunatamente non ho un’unica fonte di ispirazione. Sicuramente mi aiuta molto vedere mostre e stare in contatto con le persone ma anche la solitudine ha il suo fascino.

Qual è la cosa, il luogo, la persona, l’attività che più ti manca della vita di prima?
Quello che mi manca di più in realtà sono le piccole cose della vita quotidiana come un caffè al bar, un aperitivo o una cena con gli amici.


Alec Ramazzotti Malin mi è stato suggerito dagli algoritmi dei social probabilmente per i contatti in comune qualche tempo fa, quando ancora lavorava nel team digital di un lussuoso hotel milanese. Ho iniziato a seguirlo e grazie alle sue condivisioni sono partita con l’immaginazione verso mete esotiche o capitali europee, alloggiando negli alberghi e nei resort più incredibili che io abbia mai visto.

Creativi in Quarantena Alec Ramazzotti Malin

Alec Ramazzotti Malin


Cosa fai nella vita?
Al momento mi occupo di influencer marketing come Campaign Manager presso l’agenzia milanese Triboo, dove sono da pochi mesi. Il mio background ha radici all’interno dell’Hospitality, dove ho mosso i primi passi nel Marketing e dove sono rimasto per più di 5 anni, occupandomi soprattutto della parte di Pr e di Digital Marketing presso una catena di hotel basata a Milano. Parallelamente ho sviluppato un progetto complementare alla mia passione per viaggi ed hotellerie: The Luxury Inspector, che proprio a gennaio 2020 si è trasformato in una realtà più strutturata e ne sono diventato CEO a tutti gli effetti.

Dove stai vivendo questa quarantena? E con chi? Valgono umani, animali e piante.
Mi trovo nella mia città natale, Torino, essendovi rientrato poco prima del lockdown della Lombardia. Sono in compagnia della mia famiglia, cogliendo l’occasione per trascorrere più tempo insieme ai miei genitori e a mio fratello. Spero di poter rientrare a Milano una volta terminate le principali criticità legate agli spostamenti; ormai vivo per la maggior parte del mio tempo lì, tra lavoro e amici.

Riesci a lavorare?
Fortunatamente sono da sempre abituato a spostarmi con una certa frequenza, motivo per cui non essere fisicamente in ufficio non comporta una limitazione insormontabile. Richiede più uno sforzo di concentrazione e un impegno maggiore lavorare da casa ma, vuoi per forza dell’abitudine, a questo punto vivo lo smartworking come una pratica normalissima.

Sei un creativo solitari o trovi l’ispirazione in mezzo alle persone, uscendo, condividendo e facendo cose? Come vivi questo periodo in relazione al tuo modo di essere? 
Amo viaggiare e trovarmi in situazioni e contesti nuovi dove fare nuove conoscenze. Il peso maggiore dell’essere forzatamente reclusi è proprio non poter tornare alle abitudini che prevedevano spostarsi per piacere o per lavoro, viaggiare ed entrare in contatto con realtà stimolanti. Inutile dire che dovremo lavorare ad un modo più sicuro di riprendere in mano i nostri viaggi; il tempo per pensarci poi non manca affatto!

Stai riuscendo a fare qualcosa che hai rimandato a lungo magari per mancanza di tempo, approfittando di questa quarantena?
Mi sto dedicando con più efficacia a progetti personali che avevo tralasciato, immaginando nuove attività e modi di investire risorse e tempo che in altre circostanze, forse più “normali”, non mi sarei fermato a considerare.

Come immagini il post-lockdown?
Diverso, sotto molteplici aspetti. Il social distancing non avrà sicuramente termine alla ripresa delle attività e delle nostre vite fuori da casa; dovremo sicuramente reinventarci modi intelligenti e sicuri per apprezzare ciò che prima facevamo con estrema disinvoltura. Immagino un post-lockdown con profondi cambiamenti che vedremo radicarsi abitualmente nella nostra cultura e nel modo di relazionarci con il mondo esterno, oltre ad osservarlo con occhi nuovi.

Come ti stai preparando al dopo (se lo stai facendo)?
Al momento non gli sto dando particolare importanza: trovo che fare programmi a breve o medio termine possa risultare in una delusione ancora più grande nel non poterli poi realizzare. Ad oggi ho fatto programmi solamente per una data particolare, a fine Dicembre, per un viaggio all’estero in occasione del mio compleanno. Sono fiducioso che per allora saremo in grado di dedicarci a noi stessi con una serenità maggiore.


Valeria Fioretta o Gynepraio. È con il suo pseudonimo che l’ho incrociata per caso su Snapchat nel 2016, quando ho iniziato a usalo; ero a Seoul per un periodo piuttosto lungo e quello era il modo per mostrare ai lettori di StyleNotes la quotidianità della mia vita nella capitale sud coreana. Il tutto quando le Instagram Stories non esistevano. Online ho conosciuto lei e un piccolo gruppo di italiani in un fuso orario simile al mio.

Lei no, lei trasmetteva la sua vita e le sue riflessioni da Torino e seguirla è sempre stato un piacere per la sua ironia, il suo avere sempre un’opinione e la sua capacità di far riflettere e trovare una nuova chiave di lettura, un nuovo punto per osservare qualcosa, anche la più banale o l’argomento più leggero. Quando si è iscritta alla mia newsletter le ho fatto sapere mi stava generando ansia da prestazione. Ci siamo mancate un paio di volte in due diverse occasioni su Milano ma continuiamo a interagire sui social di tanto in tanto.

Creativi in Quarantena Valeria Fioretta Gynepraio

Valeria Fioretta


Cosa fai nella vita?
In generale produco contenuti, quasi esclusivamente testuali, prevalentemente lunghi e SEO friendly. Fornisco consulenze in marketing e comunicazione a business piccoli: professionisti, crafter, onlus. Faccio (micro)collaborazioni da (micro)influencer, solitamente in forma di ambassadorship.

Dove stai vivendo questa quarantena?
La sto vivendo a casa mia, a Torino, con mio figlio e con suo padre.

Riesci a lavorare?
La serenità in realtà ci sarebbe anche: almeno, teoricamente, mi piace l’idea di un momento di stop generale in cui dedicarmi alle questioni macro. Purtroppo non sto afferrando per le corna nessuna questione macro perché la mia quotidianità è un po’ inquieta. Ho un bambino di quasi 4 anni che necessita di attenzione.

Sei una creativa solitaria o trovi l’ispirazione in mezzo alle persone, uscendo, condividendo e facendo cose? Come vivi questo periodo in relazione al tuo modo di essere? 
Penso di beneficiare in egual misura sia della solitudine che dell’esposizione sociale. In solitudine produco, in compagnia mi ispiro, ma se dovessi dire la verità in questo periodo mi sento poco brillante. Se mi conosco, raccoglierò più avanti i frutti di questo periodo, in termini di ispirazione e produttività.

Hai imparato qualcosa di nuovo su di te in questo periodo particolare?
Che sono più sana e centrata di quanto pensassi. Sembra poco ma molte persone hanno scoperto di stare davvero poco bene.

Durante questo periodo hai scoperto qualcosa che credevi importante per te ma di cui ora hai capito di poter fare a meno?
Considera che arrivavo da un periodo pluriennale di intenso sfoltimento del superfluo. In questa fase ho deciso di liberarmi (non solo perché evitabili ma addirittura fastidiosi) degli oggetti a vista: soprammobili ed elementi decorativi vari. Sto eliminando tutto.

Hai invece riscoperto qualcosa che avevi abbandonato o allontanato e ora che non puoi averlo senti che per te è importante?
In generale, contemplare la bellezza dei luoghi, andare in bici e camminare.

Qual è la cosa, il luogo, la persona, l’attività che più ti manca della vita di prima?
Mi mancano le persone, tutte, ma so che una volta usciti le ritroverò e non faremo fatica a riallacciare il discorso esattamente dove l’avevamo interrotto. Ci credo davvero, sono molto serena sulla salubrità delle mie relazioni. Mi manca anche il piacere di programmare ma anche il privilegio di improvvisare: in altre parole, mi manca il disporre di una parte importante del mio tempo.

Stai riuscendo a fare qualcosa che hai rimandato a lungo magari per mancanza di tempo, approfittando di questa quarantena?
No. Lo dico con grande candore.

C’è qualcosa che tornerai a fare una volta tornati alla vita normale e qualcosa della vita di prima che invece eliminerai?
Ho fatto e sto facendo yoga con regolarità usando dei video su YouTube ma mi sento dolorante e arrugginita. Vorrei davvero tornare a praticare sport con regolarità, anche outdoor.

Come immagini il post-lockdown?
Abbastanza simile al pre-lockdown, se devo dire la verità. Non ho mai avuto una predisposizione agli immaginari apocalittici e immagino semplicemente che ingloberemo nuove abitudini come la mascherina o la misurazione della febbre.

Come ti stai preparando al dopo (se lo stai facendo)?
Sto valutando di trovare un cliente di lungo periodo, una consulenza semestrale. Sto risparmiando.

Secondo te cosa abbiamo bisogno di cambiare o cosa cambieresti?
Ho visto che in molti ci siamo attrezzati per donare, come gesto estremo in un momento grave. Sarebbe bello se ci abituassimo a donare come gesto consueto in una situazione normale: aziende e persone, denaro e competenze, ognuno secondo le proprie possibilità.

Parliamo della tua casa. Come è cambiato il modo di vivere la tua casa in questo periodo in cui l’hai vissuta e ci hai vissuto 24/7?
Ci tengo molto a un certo tipo di ordine, quello che mi piace avere attorno quando lavoro e sto in casa e che mi fa sentire accolta e a mio agio. Da qualche tempo vivo in un disordine che per me è davvero disturbante ma siccome so che è un bisogno mio (e solo mio!) cerco di tenere a bada la tentazione di buttare tutto e tutti dalla finestra. Sto accettandola un po’ per quello che è, la mia casa.


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Chi sono
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Erica Ventura, fondatrice di StyleNotes.it, web writer, editor e blogger Amo il bello e provo a circondarmene in ogni aspetto della mia vita. Credo fermamente nell’utilità delle liste e che il mix vincente in ogni cosa sia composto da semplicità, equilibrio e un piccolo dettaglio a contrasto. La mia casa, il mio guardaroba e quel che metto nel piatto ne sono la conferma.

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