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Creativi in Quarantena Ilaria Vita Manuela Morara Laura Argiolas Cristina di Giovanna

CREATIVI IN QUARANTENA #05 – ILARIA VITA, CRISTINA DI GIOVANNA, LAURA ARGIOLAS E MANUELA MORARA

Quinto appuntamento con creative e creativi in quarantena che ci raccontano la loro nuova quotidianità in questo periodo di isolamento forzato, tra difficoltà e nuove abitudini.

Abbiamo superato la metà delle uscite che ho previsto per questo progetto, siamo alla quinta. Sembra ieri che l’idea di Creativi in Quarantena è arrivata nella mia vita e ho iniziato a lavorarci, a fare un elenco delle persone da coinvolgere assolutamente e a contattarle per chiedere un’intervista. Questo progetto unisce creative e creativi e racconta la loro nuova quotidianità fatta di sfide, non sempre di tempo libero in più ma fatta anche di nuove routine, nuove abitudini e qualche passione riscoperta.

Oggi incontro virtualmente Ilaria Vita, Cristina di Giovanna, Laura Argiolas e Manuela Morara e chiedo loro di parlarci di come continua la loro vita anche durante l’isolamento. Prima sarò io a dirvi qualcosa su come ci siamo conosciute, virtualmente o meno.

Creativi in Quarantena: Ilaria Vita, Cristina di Giovanna, Laura Argiolas e Manuela Morara

Ilaria Vita vive a Milano e nonostante io la segua da anni non l’ho mai conosciuta di persona. Amo il suo stile, il suo modo di vestire personale e particolare, fatto spesso di contrasti tra pezzi leziosi e altri decisamente più casual. Scelte che condivido e che rispecchiano anche il mio stile, pur in una palette decisamente più chiara e luminosa di quella che scelgo io.

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Ilaria Vita


Cosa fai nella vita?
Lavoro in comunicazione da oltre 15 anni come account pubblicitario e come founder del progetto Pepite per Tutti, nato come blog e poi diventato magazine, app, format di eventi e e-commerce.

Dove stai vivendo questa quarantena? E con chi? Valgono umani, animali e piante.
Sono in casa mia a Milano con mio marito Andrea, co-founder di Pepite per Tutti, mia figlia Domitilla di due anni e l’altra mia figlia maggiore, Susina, una Cavalier King di 5 anni.

Sei una creativa solitaria o trovi l’ispirazione in mezzo alle persone, uscendo, condividendo e facendo cose? Come vivi questo periodo in relazione al tuo modo di essere? 
Il mio lavoro di creatività si alimenta per metà con la ricerca e lo studio di cosa succede, mentre per l’altra metà si arricchisce del contatto con gli altri, non solo social, quello che continua ad esserci ed è importante. Mi manca il confronto che nasce anche durante una chiacchierata davanti ad un bicchiere di vino o comunque la ‘contaminazione’ di idee che capita in modo casuale durante la socialità.

Riesci a lavorare?
Si sto lavorando molto, non sempre serenamente perché conciliare vita professionale e vita familiare che convivono 24h non è semplice e ci sono giornate in cui diventa meno facile essere multi-multi-multi-tasking.

Qual è la cosa, il luogo, la persona, l’attività che più ti manca della vita di prima?
Una cosa molto piccola e apparentemente banale, ma mi manca il momento in cui al mattino prendevo il mio caffè da sola. Era un piccolissimo momento dedicato interamente a me, per pensare o per osservare intorno prima di ributtarmi nel caos quotidiano.

Come immagini il post-lockdown?
Faccio fatica ad immaginarlo ma credo e spero che troveremo nuove modalità per continuare a comunicare e a lavorare. Certo, per tornare a viaggiare, ad andare ai concerti o semplicemente ad una festa di
compleanno ci vorrà del tempo. Ma penso sia importante capire che, quando l’emergenza sarà rientrata, accettare alcune condizioni di sicurezza sarà necessario per tutelare noi stessi e chi abbiamo intorno.

Come ti stai preparando al dopo (se lo stai facendo)?
Ho vissuto questi mesi secondo la regola del “qui e ora” proprio per evitare ansie da rientro. Adesso che il rientro sembra più vicino sto cercando di capire come riaffrontarlo. Quello che sto cercando di fare è fissare le mie priorità reali e non quelle imposte dall’esterno; una volta stabilite e fissate quelle credo che ricominciare per me sarà più semplice.

Hai imparato qualcosa di nuovo su di te in questo periodo particolare?
Ho riscoperto la mia emotività e l’empatia, due cose che avevo messo da parte perché quando si lavora e si vive velocemente a volte sembrano due caratteristiche superflue, quasi di intralcio.

Parliamo della tua casa. Come è cambiato il modo di vivere la tua casa in questo periodo in cui l’hai vissuta e ci hai vissuto 24/7?
Prima del lockdown stavamo cercando una casa più grande, con un giardino o un piccolo cortile per Domitilla e Susina. Con mio marito Andrea abbiamo ripensato gli spazi di casa nostra per renderli più adatti alle nostre esigenze durante l’isolamento: abbiamo sistemato il terrazzino per far giocare Domitilla, ridistribuito gli spazi degli oggetti e riorganizzato totalmente i nostri abiti e scarpe per sfruttare tutti gli spazi della camera da letto e renderla una camera da sfruttare di giorno e non solo di notte.


Non vedo Cristina di Giovanna da qualche anno. L’ho conosciuta per lavoro in occasione delle prime edizioni di un evento del settore matrimoni organizzato da lei; mi ero già sposata ma ero stata invitata come blogger dalla pr che ne curava la comunicazione e che io già conoscevo per altri clienti. Insomma, il bello di Milano! Che dire? Se dovete sposarvi andate assolutamente alla prossima edizione di The Love Affair per trovare i fornitori più interessanti e ricercati. Ma anche semplicemente per riempirvi gli occhi di bellezza.

Creativi in Quarantena Cristina di Giovanna

Cristina di Giovanna


Cosa fai nella vita?
Sono wedding designer di Le Jour du Oui, co-founder dell’evento The Love Affair e Creative Director per Tableset Luxury Rentals.

Dove stai vivendo questa quarantena? E con chi? Valgono umani, animali e piante.
Sto vivendo questa quarantena a Milano con la mia famiglia: mio marito e i miei due bimbi di 6 e 2 anni.

Sei una creativa solitaria o trovi l’ispirazione in mezzo alle persone, uscendo, condividendo e facendo cose? Come vivi questo periodo in relazione al tuo modo di essere? 
Trovo ispirazione sia nei viaggi sia navigando sul web, tutto sta all’apertura mentale e cercare comunque di essere positivi e propositivi.

Riesci a lavorare?
Sono abituata a lavorare sia in ufficio sia in smartworking quindi riesco ad organizzarmi. L’unico problema è creare tempi e spazi dedicati avendo due bimbi che scorrazzano per casa.

Hai riscoperto qualcosa che avevi abbandonato o allontanato e ora che non puoi averlo senti che per te è importante?
L’attenzione alla crescita dei miei figli; nel rush quotidiano abituale a volte ci si perde via, ora il focus è decisamente su questo.

Qual è la cosa, il luogo, la persona, l’attività che più ti manca della vita di prima?
Sicuramente le relazioni personali con amici, colleghi, famiglia; ho vissuto diversi anni via dall’Italia e non è facile avere sempre e solo contatti virtuali, i meeting di persona valgono oro.

Stai riuscendo a fare qualcosa che hai rimandato a lungo magari per mancanza di tempo, approfittando di questa quarantena?
Pulizia accurata della casa.

C’è qualcosa che tornerai a fare una volta tornati alla vita normale?
Viaggiare, non vedo l’ora di prendere di nuovo un aereo.

Come immagini il post-lockdown?
Complicato ma fattibile. Sempre se i nostri politici faranno azioni di supporto per le piccole e medie imprese.

Come ti stai preparando al dopo (se lo stai facendo)?
Reinventandomi e trovando nuove idee lavorative da mettere in pista.

Secondo te cosa abbiamo bisogno di cambiare o cosa cambieresti?
Penso che questa quarantena ci abbia insegnato quanto fare rete anche con competitor possa essere utile in un momento difficile come questo. Sarebbe bello poter mantenere lo spirito di condivisione e aiuto reciproco anche in condizioni normali; questo fa crescere il mercato e porta a un lavoro di team positivo e rispettoso.


Laura Argiolas è una delle poche persone che ho deciso di intervistare pur non conoscendola di persona, non sapendo molto di lei a parte la sua professione e non seguendola da anni e anni. Ma è una piccola imprenditrice (nel settore grafico e dell’illustrazione) ed ero curiosa di scoprire come se la stesse cavando in questo momento.

Creativi in Quarantena Laura Argiolas

Laura Argiolas


Cosa fai nella vita?
Sono un’illustratrice, designer e content creator freelance, una micro-imprenditrice creativa divisa tra la realizzazione di illustrazioni e grafiche su commissione per aziende o clienti privati e la gestione del mio brand di cartoleria e prodotti illustrati LaughLau.

Dove stai vivendo questa quarantena? E con chi? Valgono umani, animali e piante.
Vivo in un paese di medie dimensioni in provincia di Milano, molto tranquillo e lontano dal frastuono della città, silenzioso ancor prima del lockdown e dunque da quel punto di vista, dalle finestre di casa, non si nota tanto la differenza. Dal 24 febbraio sono a casa h24, 7 giorni su 7 con mio marito, che da quel giorno ha iniziato a lavorare esclusivamente in smartworking sebbene non ci fossero ancora misure restrittive; la sua azienda è stata molto previdente dal principio. Insieme a noi c’è il nostro gatto Arturo che ha preso bene questa convivenza costante e ci sta sempre addosso.

Qual è la cosa, il luogo, la persona, l’attività che più ti manca della vita di prima?
La consapevolezza di essere liberi, il darlo per scontato. Penso che sia questa la cosa che più di tutte mi manca ora. Passavo già la maggior parte delle mie giornate a casa, a volte inconsapevolmente non sono uscita per settimane, ma il sapere che comunque e volendo l’avrei potuto fare cambiava tutto. Vivo lontana dalla mia famiglia e da gran parte degli amici storici (provengo dalla Sardegna, dove vive il 90% dei miei affetti), quindi non avverto in maggior misura la mancanza delle persone poiché anche prima sentivo la loro mancanza. Ora sento la mancanza di non poter prendere un aereo e raggiungerli ogni volta che mi va, mi manca non poter guidare senza meta solo per il gusto di poterlo fare, mi manca il poter pensare “tra un mese torno giù”, perché chissà tra quanto sarà nuovamente possibile.

Come immagini il post-lockdown?
Non ne ho idea, cerco di mantenermi positiva e di far leva sull’idea che “Andrà tutto bene”, cosa che tanto ci siamo ripetuti. Anche se non sarà di sicuro semplice. Ho paura come tutti ma cerco di stare nel presente, è l’unica cosa che posso controllare e so che il dopo arriverà a prescindere ma è solo “un oggi alla volta” che ci si può arrivare.

Riesci a lavorare?
Ho la fortuna di aver sempre lavorato dal mio studio in casa, dal primo giorno di apertura di Partita Iva quattro anni fa, dunque sono parecchio allenata a star chiusa in casa e lavorare uscendo raramente; mi bastano il mio computer, la tavoletta grafica e la mia scrivania. C’è da dire però che di tanto in tanto uscire e cambiare aria si rende necessario per ossigenare il cervello e trovare nuove idee, ora è necessario trovare questa “via di fuga” in altro modo. Attualmente sto lavorando poco dal punto di vista dello shop online, dato che la produzione dei vari articoli e prodotti che avevo in previsione per questo periodo è per forza di cose rallentata o sospesa, essendo i fornitori chiusi in primis. Aver oltretutto rallentato le spedizioni, non vendendo beni di prima necessità, ha complicato un po’ le cose ma per fortuna tante clienti stanno comunque facendo i loro ordini pur consapevoli di dover aspettare parecchio prima di ricevere i loro pacchi. Questo mi commuove tanto perché in questo periodo stiamo arrancando un po’ tutti e le attività micro-imprenditoriali o artigianali come la mia hanno bisogno di sostegno più che mai. Nel frattempo sto spingendo l’acceleratore per seminare in vista di quando tutto finirà mettendo a punto nuovi servizi, lavorando sulla mia comunicazione online e realizzando nuovi prodotti digitali che possano essere adatti ai tempi che stiamo vivendo. 

Stai riuscendo a fare qualcosa che hai rimandato a lungo magari per mancanza di tempo, approfittando di questa quarantena?
Dal punto di vista lavorativo, come dicevo, sto approfittando di questo tempo per creare nuovi servizi a cui pensavo da tanto ma su cui non avevo ancora avuto modo di mettermi all’opera. Questo periodo si sta rivelando propizio proprio per le tante cose nuove da fare e sperimentare: ho finalmente messo online il mio nuovo blog col suo restyling che era fermo da febbraio, ho impartito il mio primo corso online dal vivo per l’accademia digitale Mitinrooom e inaugurato nuove rubriche sui social come avrei voluto fare da parecchio. So che può sembrare inopportuno ma il tempo che mi sta garantendo questa quarantena dal primo momento ho voluto sfruttarlo a pieno.

Parliamo della tua casa. Come è cambiato il modo di vivere la tua casa in questo periodo in cui l’hai vissuta e ci hai vissuto 24/7?
Pur non potendo uscire mi sento grata di essere in questa casa in questo momento. Fino allo scorso gennaio vivevamo in un altro appartamento più piccolo e buio, abbiamo completato la ristrutturazione e il trasloco nella casa nuova tra fine 2019 e inizio 2020 e ovviamente mai avremmo immaginato che questa casa per cui tanto abbiamo lavorato e faticato lo scorso anno sarebbe stata un rifugio così importante in questo momento. Sono grata di avere a disposizione una grande stanza adibita a studio condiviso con mio marito, in cui a fine serata possiamo chiudere la porta per tornare alla vita personale sul divano in sala, in cucina a preparare la cena o sul balcone che, per quanto non sia immenso, è comunque uno spazio all’aria aperta dove rifiatare. Fino a due anni fa vivevamo in un minuscolo bilocale dentro Milano, senza balcone, esposto su una corte interna e il mio “studio” non era che una parete della zona giorno. Vivere il lockdown in quella casa sarebbe stato sicuramente più difficoltoso, mi rendo conto che avrei faticato parecchio ad affrontare questa situazione e non avrei avuto lo spirito che invece mi tiene su in questo momento. Per questo un po’ mi infastidisce il detto “siamo tutti nella stessa barca”, perché non è propriamente corretto. Siamo tutti nella stessa tempesta ma chi ha una nave (una casa con giardino, una villetta o un grande appartamento) la affronta sicuramente diversamente rispetto a chi ha un pedalò.

Come ti stai preparando al dopo (se lo stai facendo)?
Cercando di vivere a pieno il presente, senza improvvisare. Lavorativamente parlando, aver definito degli obiettivi a medio e lungo termine prima che tutto questo cominciasse sicuramente mi stimola a non lasciarmi scoraggiare dalla situazione. Ora come ora si naviga a vista ma sapere di avere un “faro” da qualche parte, che sono appunto gli obiettivi che mi sono posta, mi aiuta a fare adesso azioni piccole o grandi che potranno avvicinarmi (si spera) a ciò che voglio realizzare. Non so ovviamente se nel “dopo” la crisi economica annienterà quanto fatto finora o se invece sarò stata in grado di costruirmi un salvagente abbastanza resistente per superarla, lo scoprirò. Per adesso appunto mi preparo così, non dimenticando di seminare passo dopo passo.


Ho conosciuto Manuela Morara qualcosa come dieci anni fa. Io avevo questo blog, in una forma molto diversa e con contenuti ben lontani da quelli che pubblico oggi, e lei aveva un negozio in centro a Bologna; ricordo che dietro le sue proposte c’era una bella ricerca di stile ma anche di produzioni locali e artigianali, come una emergente Giulia Boccafogli con le sue prime collezioni di gioielli in pelle. Sono passati gli anni ma io e Manuela non ci siamo mai conosciute di persona; ci siamo sfiorate e mancate più volte, quando io sono stata a Bologna e lei qui a Milano. Ma ancora ci scriviamo di tanto in tanto, ultimamente anche più spesso.

Creativi in Quarantena Manuela Morara

Manuela Morara


Cosa fai nella vita?
Faccio tante cose. Ma vuoi sapere più che altro che lavoro faccio: scrivo. Ammazza quanto scrivo! Sono una copy e content writer. In poche parole, scrivo testi in grado di mettere in luce un brand o un professionista; che si tratti di popolare il sito web, la newsletter, il podcast o i social, scelgo con cura le parole giuste al momento giusto.

Dove stai vivendo questa quarantena? E con chi? Valgono umani, animali e piante.
Con la mia famiglia: marito, due figli e un cane nella mia Bologna.

Riesci a lavorare?
Lavoro da casa da tempo ormai quindi in questo senso non è cambiato molto. Piuttosto è cambiato tutto il contorno. Il mio stile di vita, così come quello di chiunque altro, ha dovuto adattarsi a uno stravolgimento delle routine, cercando di trovare nuovi equilibri e risorse. Due bambini piccoli tutto il giorno a casa, l’impossibilità di muoversi a piacimento, la vita sociale ridotta a zero. Chi non avrebbe come minimo un tic all’occhio ogni tanto?

Sei una creativa solitaria o trovi l’ispirazione in mezzo alle persone, uscendo, condividendo e facendo cose? Come vivi questo periodo in relazione al tuo modo di essere?
Sono una creativa, lo sono sempre stata. Trovo ispirazione ovunque, in casa e fuori, da sola e in mezzo alle persone. Tutto quello che vedo, sento, tocco e annuso apre le porte della mia fantasia e mi fa venire in mente qualche frase da picchiettare sulla tastiera. C’è tanta ispirazione anche in quarantena, per quanto sia più difficile scovarla sotto la stanchezza fisica e mentale di non staccare mai (c’è chi parla di abbondanza di tempo libero. Ecco, non è un mio problema).

Durante questo periodo hai scoperto qualcosa che credevi importante per te ma di cui ora hai capito di poter fare a meno?
Questo periodo, come tutti i periodi nella vita di una persona, porta con sé aspetti costruttivi e utili, nonostante tutto. Ho avuto la conferma che la direzione che sto prendendo dal punto di vista mentale è quella giusta, questo rallentamento forzato non mi ha fatto sentire spaesata. Stavo già impostando le giornate secondo una dimensione che non mi risucchiasse come un buco nero. Ho bisogno di piccoli pit-stop durante il giorno, per raccogliere i pensieri o, al contrario, ascoltare il mio corpo e zittire per un attimo la mente. Non fraintendermi, ci sono giornate (pre-quarantena) in cui correvo anche io come una matta ma in generale penso che rimanere connessi con quel fuoco che brilla dentro di noi non sia un optional, se vogliamo vivere una vita felice. Semmai, queste giornate mi hanno spinto a semplificare ulteriormente, a vedermi le unghie belle senza nessuno smalto, a ridurre gli ingombri in casa, a chiedermi una volta ancora che persona voglio essere. La convivenza forzata con i bambini e con mio marito ha rafforzato ancora di più il nostro legame perché abbiamo dovuto tutti trovare risorse dentro di noi per spremere il meglio di ogni singolo giorno, anche quando avremmo voluto semplicemente chiuderci in bagno e mandare a quel paese tutti quanti (cosa che a volte, naturalmente, è successa).

Come immagini il post-lockdown?
Il post-lockdown sarà diverso per forza di cose. Sarà sicuramente diverso per le modalità sociali e questa è la parte che meno mi piace. Per il resto, noi abbiamo sempre preferito i luoghi aperti a quelli chiusi e non è che mi mancherà il centro commerciale la domenica, per intenderci. Rimane la paura di un fantasma che non so quando se ne andrà. Per quanto mi riguarda, qualcosa di molto diverso ci sarà, anche se non c’entra con il Covid. La fase 2 che stiamo per affrontare coinciderà con una sorta di fase 2 anche nella mia vita lavorativa perché sarò una professionista freelance a tutti gli effetti. Sto costruendo il mio sito (spoiler, è bellissimo!) e ampliando moltissimo il mio network. Ho paura? Certo che sì, ma la paura va accettata come un’emozione normale, che non deve fagocitare anche altri stati d’animo come l’eccitazione per un nuovo progetto e la voglia di mettersi in gioco.

Secondo te cosa abbiamo bisogno di cambiare o cosa cambieresti?
Sarebbe bello se dopo questa pandemia ne uscissimo arricchiti, sebbene ammaccati (e con pezzi in meno, anche di cuore). Essendo realistica, credo che non sarà così per tutti. E’ come quando leggi un libro: magari a te fa impazzire, ti fa battere il cuore, mentre lascia la tua amica totalmente indifferente. Perché? Perché il libro non fa altro che tirare fuori quello che è già dentro di te. Perciò, se quelle pagine non le hai lasciate entrare o, se entrando, non hanno trovato appigli, non lo annovererai sicuramente tra le tue letture del cuore. Allo stesso modo, se questa quarantena non viene usata anche per lasciare spazio di ri-connessione con noi stessi, con quello che ci rende felici, con le nostre paure perché no, allora non lascerà tracce significative. Stare in casa può voler dire guardare tv e social dalla mattina alla sera come fare attività costruttive che ci rendano valore. Con questo non sto demonizzando il fare niente eh, anzi, mi manca terribilmente! Dico però che nessun evento esterno può fare miracoli, se non ci mettiamo del nostro. Ogni esperienza può essere usata per imparare qualcosa. Mi auguro che ognuno faccia tesoro dei momenti belli che hanno popolato questi mesi, così come dei momenti brutti. Io mi sono accettata nel mio essere totalmente lunatica a causa della clausura e nel desiderare libertà con tutte le mie forze. Un pensiero che mi ha aiutata e che spero aiuti anche chi sta leggendo è che in fondo tutto passa. Com’è che dicevano quei simpatici dei greci? Panta rei.


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Chi sono
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Erica Ventura, fondatrice di StyleNotes.it, web writer, editor e blogger Amo il bello e provo a circondarmene in ogni aspetto della mia vita. Credo fermamente nell’utilità delle liste e che il mix vincente in ogni cosa sia composto da semplicità, equilibrio e un piccolo dettaglio a contrasto. La mia casa, il mio guardaroba e quel che metto nel piatto ne sono la conferma.

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