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Style Things Giugno

STYLE THINGS DI GIUGNO: VISIONI, ASCOLTI E COSE BELLE

La rubrica Style Things rinnovata torna a giugno con i miei preferiti tra ascolti, visioni, cose belle e stampe da parete.

Con qualche giorno di ritardo torna la rubrica mensile Style Things. Se fai parte delle persone che mi seguono assiduamente e che non si perdono un post avrai notato che nel mese di giugno ho rallentato un pochino. Sono sincera: con l’estate il traffico web diminuisce, giustamente tutti noi preferiamo stare fuori e fare altro piuttosto che online e se andiamo sul web magari cerchiamo informazioni o facciamo shopping per le vacanze.

Infatti i miei post travel e quelli su solari, borse mare e beachwear più o meno recenti continuano ad essere molto letti, cercati nella tab “ricerca” del blog e trovati su Google. Ma al momento non ha molto senso lanciare i grandi contenuti, quelli che so essere interessanti per molti di voi e che fanno i grandi numeri, proprio ora che voi pensate al mare e agli aperitivi al tramonto.

Tra questo, il caldo e il fatto che è stato un anno intenso, direi che rallento un pochino con la frequenza di pubblicazioni sul blog da qui a settembre. Non significa che farò tre mesi di vacanza; ho staccato per due settimane a marzo, quando sono andata in Costa Rica, e di mare non si parlerà probabilmente fino dopo Ferragosto.

Ma l’estate, fatta del caldo che ti tiene in casa con il ventilatore, di serate sul terrazzo o a passeggio lungo il Naviglio Martesana per cercare un po’ di sollievo all’afa, l’estate di Milano che si svuota con la metro semi-deserta è perfetta per pianificare il lavoro dei prossimi mesi, per tornare a settembre con già tanti contenuti pronti ma anche libri letti, podcast ascoltati, idee appuntate e progetti sviluppati.

Per certi contenuti che vi propongo, quelli lunghi e corposi, quelli per i quali mi fate sempre i complimenti, serve una gran preparazione; magari per un post di 3000 parole leggo 2 libri, 15 articoli di cui oltre la metà in inglese, ci rifletto 3 giorni e poi scrivo di getto in poche ore. Ecco, durante l’anno non c’è sempre il tempo per queste cose ma è ciò che più amo fare.

Non scrivo di argomenti che fanno notizia, che portano click, cose di cui tutti parlano. E se lo faccio è perché credo di aver davvero qualcosa da dire in più o di differente, penso di poter dare un valore aggiunto. E per fare questo serve tempo.

In luglio e agosto non pubblicherò gli Appunti mensili ma la newsletter non si interromperà, come anche queste Style Things per aggiornarvi in maniera veloce ma personale su cosa faccio, leggo, ascolto, guardo e vivo. Partiamo con le Style Things di giugno.

Letture

Ho finito Big Magic di Elizabeth Gilbert e dire che l’ho amato è riduttivo; è un libro di grande ispirazione che chiunque dovrebbe leggere, in particolar modo chi svolge professioni che hanno a che fare con la creatività (dalla scrittura alla fotografia, ma anche il copywriting). Non mi dilungo troppo perché a questo libro ho dedicato un lungo post e lo puoi leggere qui.

In Style Things di Maggio ho scritto che avrei ripreso a leggere Sapiens di Harari e che avevo già altri tre libri presi in biblioteca. La verità è che dopo la Gilbert mi sono fermata perché in questo periodo ho studiato per l’esame di teoria per il brevetto PADI.

Non è un buon motivo? Beh si, se pensate che generalmente non leggo romanzi ma saggi, che non sono testi di puro intrattenimento ma che servono per informarsi su un tema e al momento non volevo avere troppi concetti diversi in testa. Archiviato il manuale di subacquea, sono pronta a tornare ai miei libri, quindi probabilmente alla fine di questo mese avrò qualcosa in più da raccontarvi in fatto di letture.

Attività

In parallelo allo studio della parte teorica, continuo a esercitarmi nella pratica della subacquea con immersioni settimanali (che a luglio diventano bi-settimanali) in una piscina profonda quattro metri. L’esame pratico si svolgerà al mare e dovrò arrivare a 18 metri di profondità. Ma per ora è una cosa lontana.

Nel frattempo però ho passato l’esame di teoria senza alcun errore; non sostenevo esami da quelli universitari e i test a crocette non sono mai stati il mio forte, quindi mi ritengo a maggior ragione soddisfatta.

Al momento mi concentro sulle piccole conquiste. Dopo le prime 2-3 immersioni le mie orecchie hanno iniziato ad abituarsi all’ambiente e alla pressione e ora riesco a compensare senza problemi; sto anche migliorando nella gestione dell’assetto neutro (stare a mezz’acqua, né sul fondo né in superficie) grazie all’aria nel gav, cioè il giubbetto che sostiene la bombola e che contiene camere d’aria, e a quella nei polmoni.

Si, perché ogni volta che inspiro o espiro salgo o scendo di profondità e l’obiettivo è non oscillare troppo ed essere abbastanza stabile. Per fare questo servono molta pratica ed esercizio continuo ma credo che una volta imparato bene non lo scorderò, un po’ come andare in bicicletta.

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Visioni

A giugno ho guardato ben due serie tv, entrambe su Amazon Prime Tv (puoi iscriverti ora cliccando al link e avere un mese di prova gratis) e sfacciate, irriverenti tanti quanto profonde e intime. La prima è una via di mezzo tra una commedia e il genere drammatico. Fleabag, al momento composta da due stagioni,  ha come protagonista una giovane donna londinese, problematica e per questo totalmente normale e umana, con le sue fragilità e una famiglia disfunzionale.

Parte attiva nella storia sono il rapporto complicato con il padre e la nuova compagna (interpretata da Olivia Colman, che ho amato in Broadchurch), il ricordo dell’amica morta anche a causa delle sue scelte, problemi economici e una vita sessuale e sentimentale tanto frenetica quanto instabile. Si tratta dell’adattamento dell’omonimo spettacolo teatrale, andato in scena a Edimburgo nel 2013, e il personaggio principale è nato da un’idea per uno sketch di dieci minuti a un evento.

La protagonista è interpretata da Phoebe Waller-Bridge, che avevo già notato nella seconda stagione della mia amata Broadchurch come assistente dell’avvocato della difesa durante il processo. Se non l’avete vista, la trovate su Netflix; ne ho parlato in un post su questa e altre serie tv britanniche.

La seconda è Transparent; è composta da cinque stagioni e io ho appena finito la prima. Racconta di una famiglia e delle sue dinamiche, di segreti che vengono confessati dopo anni, di tradimenti e nuovi amori. Ma soprattutto di scelte, di consapevolezza di sé e di (a volte mancata) accettazione verso sé stessi e gli altri.

Acclamata dalla critica, è stata ideata, diretta e sceneggiata da Jill Soloway e ispirata alla storia di suo padre. Ha vinto un Golden Globe ed è stata candidata ad un Emmy. Il protagonista è interpretato da Jeffrey Tambor, che ha vinto alcuni importanti premi per questa interpretazione.

Ascolti

Style Things è anche musica. Durante la visione di Transparent sono rimasta folgorata dalle musiche, in particolare da quella a piano della sigla iniziale che ho prontamente “shazammato” (ho usato l’app Shazam per scoprire titolo e autore). Il risultato è stato un ascolto continuo e compulsivo di “Transparent Theme” di Dustin O’Halloran. Se volete provare a suonarla, qui trovate gli spartiti.

Lui è un musicista e compositore statunitense, nato in Arizona ma con un’infanzia trascorsa alle Hawaii; successivamente si è trasferito a Los Angeles e a metà degli anni Novanta ha formato i Devics, una band ancora in attività. Nel 2001 ha vissuto alcuni mesi a Ravenna, dove ha composto numerosi pezzi. Pochi anni dopo è uscito il suo primo album da solista “Piano Solos” e nel 2006 ha scritto tre brani per la colonna sonora di “Marie Antoniette” di Sofia Coppola.

Cose belle

Pochi giorni fa ho accolto nel mio appartamento una consulente d’immagine che si è specializzata all’Italian Image Institute. Ho conosciuto Giusy in occasione di un workshop che ha tenuto di recente a Milano a proposito di Armocromia; ultimamente ho letto e sentito parlare molto di questo argomento ma vedere lei lavorare su alcune ragazze è stato illuminante. La trovate qui.

Per questa ragione ho deciso di approfondire l’argomento e di incontrarla per farle qualche domanda, oltre a chiederle una consulenza d’immagine e colore. Grazie a lei ora so quali colori mi donano e quali invece non mi valorizzano. Per il momento non farò grandi acquisti perché sto cambiando taglia e forme (ne ho parlato nel post con gli Appunti di dicembre) ma quando sarà il momento di rinnovare il guardaroba sarò pronta. Nel mio armadio mi va ormai quasi tutto largo e la situazione non migliorerà con il tempo.

Partendo dalla mia palette, oltre ad acquistare in maniera più oculata ed evitare capi che sul momento mi conquistano e che poi mi rendo conto non essere di colori adatti a me, potrò selezionare quali di quelli che già possiedo vale la pena far stringere e quali è meglio che trovino un’altra casa.

Inoltre sarà d’aiuto anche per la scelta di gioielli, colorazioni per capelli e make up.  Vi anticipo che sono risultata appartenere alla stagione “Estate Assoluta” in base ai colori della mia pelle, degli occhi e al mio sottotono. Cosa significa? Di questo avrò modo di parlarvi più avanti in un post dedicato all’Armocromia e alla mia esperienza.

Decorazione

Chiudiamo le Style Things di giugno con un po’ di decorazione per la casa. Questo mese mi sono riscoperta pronta alla fase “quadri” nel mio appartamento e ne ho ordinati ben sette, con relative cornici, tra illustrazioni, fotografie e frasi ispirazionali o citazioni. È tutto di Poster Store e in questo post, oltre a raccontarti cosa significa per me arredare casa e quali fasi ho attraversato in questi otto anni, trovi un codice sconto per fare un ordine su questo e-commerce svedese usufruendo della bellezza del 30% di sconto.

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Chi sono
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Erica Ventura, fondatrice di StyleNotes.it, web writer, editor e blogger Amo il bello e provo a circondarmene in ogni aspetto della mia vita. Credo fermamente nell’utilità delle liste e che il mix vincente in ogni cosa sia composto da semplicità, equilibrio e un piccolo dettaglio a contrasto. La mia casa, il mio guardaroba e quel che metto nel piatto ne sono la conferma.

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