E’ stato inaugurato solo poche settimane fa ma è già piuttosto celebre anche grazie a scatti da smartphone e rapida diffusione attraverso i social netowork. Si perchè è uno di quegli indirizzi degni di nota, da inserire tra quelli “segreti” di Milano ma che non restano a lungo tali. Non si tratta del solito ristorante che ci si aspetta di trovare in città (niente arredamento di design, colori shock, musica alta o altro di dubbio gusto, per intenderci) ma di qualcosa un po’ più di nicchia e che certamente sarà apprezzato dai milanesi che non ricercano il locale alla moda a tutti i costi, quello più trendy del momento, ma qualcosa di particolare.
E’ bastato che un web influencer cenasse lì una sera e postasse un paio di foto su Instagram per attirare grande attenzione. Così una volta resa nota la data di presentazione alla stampa non ho perso tempo ed ho subito segnato in agenda. Descritto come “un luogo di incontro con cucina“, appena entrati appare subito diverso: diverso a tutto quello a cui sono abituata, diverso da tutto ciò che propone la città di Milano. Quasi sembra di entrare in un luogo senza tempo e lontano dal traffico e dalla vita frenetica che lo circonda, perfetto per una pausa rilassante, un pranzo di lavoro dal mood confortevole, una cenetta romantica o un tè con un’amica.
Al Fresco, questo il suo nome, è un ristorante che si caratterizza per il clima rilassato e informale insieme a una cucina di qualità e attenta alle materie prime. E’ situato in zona Tortona, nella Milano della moda e del design, all’intero di un ex magazzino per la costruzione di turbine. Qui Emanuele Bortolotti e Ferdinando Ferdinandi hanno creato qualcosa di nuovo, nato dall’esperienza di un agronomo e architetto di giardini e da un pubblicitario e proprietario di un wine-bar. Un angolo di paradiso dove tutto è curato nei minimi dettagli, con tavoli in legno e sedie bianche, dotato di ampie vetrate affacciate su un giardino incantato tra fiori e piante aromatiche, splendido di giorno quanto in versione notturna, illuminato da luci artificiali.
Il buon cibo è assicurato dallo chef Kokichi Takahashi, giapponese, che propone una cucina naturale ricca di ortaggi, carni e pesce tra accostamenti particolari e piatti semplici come la pasta di Gragnano con pomodoro e basilico di Pra e stracciatella di bufala, le polpette di carne piemontese con patate di montagna e salsa verde o la zuppa di funghi Cardoncelli e ceci con cicorietta selvatica e pane di Matera. Altre note positive: wi-fi a disposizione dei clienti, prezzi contenuti, acqua microfiltrata e coperto gratuiti. Insomma, da provare al più presto per poter apprezzarne anche la cucina.
Al Fresco
via Savona 50, Milano
tel. 02-49533630
www.alfrescomilano.it
