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Style Things di Aprile 2020

STYLE THINGS DI APRILE 2020 – VISIONI, FIORI, BLOGGER LIFE E VEG FOOD IN QUARANTENA

È il momento di parlare di Style Things, la rubrica con le mie cose preferite del periodo e una bella dose di fatti miei. Buona lettura!

Se marzo è stato un mese quantomeno particolare, aprile non è stato certo diverso; forse qualcuno aveva delle speranze ma, ahimè, purtroppo era prevedibile sarebbe andata così. Una primavera speciale, oserei dire. Ci sono già troppe cose nuove a stravolgere la nostra vita di sempre ora, quindi mantengo almeno io qualcosa di invariato qui proponendovi le Style Things di aprile.

Questa rubrica è nata ormai parecchio tempo fa, questo è il secondo anno ma è mutata e migliorata nel tempo. Non tanto nella struttura dei contenuti, anche se le categorie delle mie cose preferite variano, si alternano, se ne aggiungono di nuove; più che altro nella grafica, che è fatta via via più ricercata e bellina da un punto di vista puramente estetico e decorativo.

Ma bando alle ciance, iniziamo subito con le Style Things di aprile!

Style Things di aprile 2020 in quarantena

Visioni

Ho continuato con il piano di guardare solo mini serie, documentari o film in questo periodo perché iniziare una lunga serie tv ora, per quanto io ambisca al secondo rewatch (e terza visione) di Lost, significherebbe accettare il fatto che staremo a casa ancora a lungo. Ed è così, effettivamente ma provo a non pensarci anche quando scelgo di non legarmi ai 600 episodi di qualche capolavoro del piccolo schermo.

Detto questo, le chicche televisive per queste Style Things di aprile sono di nuovo su Apple Tv+. Vi segnalo che per chi possiede un dispositivo con la mela, i contenuti di Apple Tv+ sono gratuiti per un anno; in realtà solo le mini serie originali (come Servant e Truth be Told di cui vi ho parlato a marzo) che al momento non sono moltissime e pochi documentari. Ma la qualità per me è ottima, almeno a giudicare da quello che ho visto finora.

The Morning Show è una miniserie che mi ha sorpresa. Credevo fosse una cosetta leggera di intrattenimento puro a proposito della realtà dietro un programma televisivo di informazione, quello di punta di un grande network americano. Ed è così, ma la di là della sveglia in piena notte dei conduttori per arrivare in studio all’alba e farsi truccare e pettinare prima di andare in onda e delle trasferte improvvise per documentare fatti di cronaca e tragedie ambientali sul posto c’è ben altro. Si parla di gender equality, di molestie sul luogo di lavoro, di “me too”.

Il ritmo è sostenuto e succede sempre qualcosa a stravolgere i piani, anche se il sentore che tutti bene o male sapessero o avessero almeno immaginato è presente dall’inizio alla fine. Protagoniste e produttrici esecutive Jennifer Aniston (che inspiegabilmente è pressoché uguale a 20 anni fa, capelli compresi) e Reese Witherspoon che da “Pleasantville” e “La Rivincita delle Bionde”, passando per “Wild” e “Big Little Lies”, di strada ne ha davvero fatta. È in cantiere la seconda stagione, prevista fin dall’inizio, ma attualmente le riprese sono interrotte a causa della pandemia da coronavirus.

Su Starz Tv, un canale separato di Apple Tv+ ma al suo interno, ho visto la miniserie che tanto bramavo The Act. Per vederla bisogna fare un abbonamento aggiuntivo ma ci sono 7 giorni gratis, con richiesta della carta di credito; direi che questo è il periodo perfetto per una visiona pazza e disperatissima di tutti gli episodi insieme e The Act vale decisamente lo sforzo.

Ne ho sentito parlare a lungo perché tratta di una storia vera, un fatto realmente accaduto negli Stati Uniti. Ma vi consiglio di non andare a leggere i fatti per non rovinarvi la visione, che è davvero avvincente, assurda, spiazzante. Protagonista una strepitosa e folle Patricia Arquette, che per me sarà sempre Allison DuBois di Medium, una lunga serie tv che, nonostante sia una di quelle con una trama differente a ogni episodio, porta avanti una storia di fondo legata alla protagonista e alla sua famiglia. Con un finale eccezionale. L’ho amata anche nel film “Boyhood” (che trovate su Prime Video), per il quale ha vinto l’Oscar come Migliore Attrice non protagonista. Devo dire che in questa recente interpretazione mi ha davvero convinta ed è riuscita a non farmi fare paragoni con l’altra.

Con la Arquette c’è Joey King che interpreta la figlia disabile, con tutta una serie di problemi che non sto a elencarvi perché non sono chiarissimi neanche nella serie (e variano anche dalle patologie attribuite alla ragazza del caso reale). Lei è pazzesca! Non l’avevo mai vista ma spero di ritrovarla in un’altra grande serie o in un film.

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Attività

Tolto il lavoro qui sul blog, il tempo libero questo mese è stato poco ma di questo parleremo dopo in Blogger Life. Sta di fatto che quando non pigiavo tasti mi dedicavo a ben poche attività, che posso riassumere in: terrazzaggio e tedesco.

“Terrazzaggio” è una parola che non credo esista e la uso per indicare il giardinaggio applicato a terrazzi e balconi. In pratica ho ordinato alcune Dipladenie rosa dal mio floricoltore di fiducia (Floricoltura Fiorenzo, una piccola realtà a conduzione familiare), insieme a una. piantina di Rosmarino perché sulla mia ha avuto la meglio l’inverno.

Le ho sistemate nei miei bei vasi color ciliegia del marchio svedese Elho, che trovate da Cargo (in via Meucci a Milano) e forse da Viridea (ha vari punti vendita nella provincia milanese). Ho sistemato anche le varie piante che a marzo avevo scoperto dal tessuto non tessuto o tirato fuori dalla serra; le ho concimate, ripulite da rami secchi, foglie marcite o secche, tolto le erbacce e coccolate un po’.

Le mie cinque ortensie hanno ricominciato a crescere, a fare nuovi rami e tante foglie ma per la fioritura è decisamente presto e comunque è lentissima: da quando compaiono i micro-boccioli veri a quando il fiore è maturo e prende colore passano settimane, però quegli stessi fiori poi durano a lungo sulla pianta praticamente intatti e andando a scolorirsi con il sole via via che procede l’estate.

Le calle invece hanno iniziato a fiorire; ne ho due primaverili che resistono sempre all’inverno con buona parate delle foglie mentre le altre 3 sono estive e rispuntano da capo a partire dal bulbo ogni anno, quindi al momento sono appena uscite dal terreno. Le prime hanno già circa 15 tra fiori già schiusi e steli quasi fioriti in totale.

Procede bene anche con i gelsomini. Uno ha già fiorito ed è sfiorito perché più esposto alla pioggia (i fiorellini bianchi con l’umidità diventano marroni, si seccano e cadono). L’altro è enorme, l’ho sistemato a ridosso di un pilastro di mattoni contro il muro del terrazzo, così resta più riparato. È quello che mostro spesso nelle Storie di Instagram e che annuso più volte al giorno perché è inebriante. Il mio profumo di fiori preferito, insieme ai giacinti.

Dicevo che ho anche studiato tedesco. L’ho fatto per buona parte di marzo e per la prima settimana di aprile, poi mi sono persa via. Ma lo riprenderò in mano, ormai ho rispolverato diverse cose e non mi sento più così tanto arrugginita. Non l’ho mai parlato in maniera fluente, intendiamoci, però ecco ora inizio a ricordare almeno le cose che conoscevo quando lo studiavo a scuola.

Blogger Life

Passiamo alle Style Things di aprile che riguardano il blog. Il motivo per cui a un certo punto ho messo da parte il tedesco: Gutenberg. È un nuovo editor interno a WordPress che permette di gestire il blog e il layout di pagine e post in maniera più complessa, con risultati decisamente più professionali rispetto a prima. Per prenderci la mano però ci vuole un po’ di pratica e quindi di tempo.

L’introduzione di Gutenberg in una nuovo aggiornamento di WordPress è arrivata in corrispondenza del progetto Creativi in Quarantena al quale sto lavorando da inizio aprile. Quindi progetto nuovo e piattaforma nuova: ore a manciate per poter arrivare a un risultato degno. Ma ce l’ho fatta e la soddisfazione è tanta.

Se volete curiosare l’impaginazione che ho creato per le interviste dei creativi in quarantena o se vi interessa approfondire il progetto (strano non ne abbiate sentito parlare, ne ho scritto in tutti i laghi e in tutti i luoghi) vi consiglio di dare un’occhiata alla pagina principale del progetto Creativi in Quarantena, dove trovate tutte le interviste pubblicate finora. Compresa quella a Davide Arneodo dei Marlene Kuntz. Scusate se è poco!

Ricette Veg

Altro appuntamento con le ricette vegetariane frutto di sperimentazioni in quarantena. Super top delle Style Things di aprile è la mitica parmigiana di melanzane light. Non è un ossimoro, è possibile davvero rendere light questa ricetta. O almeno più leggera dell’originale.

Posto che io in casa non friggo ma nella vita mi capita raramente di mangiare fritto in giro: al ristorante, come street food o a casa d’altri. Si, capitava ovviamente. Ora non potendo uscire non se ne parla. Quindi cosa faccio? Cuocio le melanzane a fette in forno ventilato e poi statico, condite solo con un filo d’olio, poco sale, rosmarino e pepe. Vado a occhio con i tempi ma la temperatura è 175°C; non esagero così non devo piantonare il forno e posso tornare al computer mentre procede la cottura.

Poi faccio la parmigiana a strati con del sugo di pomodoro semplice, con soffritto di porro che poi elimino dalla faccia della Terra, e della feta light (o normale, in base a cosa trovo al supermercato in questo periodo di spese frugali) come unico formaggio. Ah no, all’ultimo strato aggiungo un cucchiaio di Grana Padano grattato. Tutto in forno ventilato, stessa temperatura, per una decina di minuti e poi statico per asciugare un po’. Ma i tempi dipendono da quanti strati fate, da quanto liquido è il vostro sugo e da come vi piace la parmigiana.


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Chi sono
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Erica Ventura, fondatrice di StyleNotes.it, web writer, editor e blogger Amo il bello e provo a circondarmene in ogni aspetto della mia vita. Credo fermamente nell’utilità delle liste e che il mix vincente in ogni cosa sia composto da semplicità, equilibrio e un piccolo dettaglio a contrasto. La mia casa, il mio guardaroba e quel che metto nel piatto ne sono la conferma.

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